Altissima tensione, ieri, nel carcere minorile di Palermo. E protesta il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, il primo e più rappresentativo del personale di Polizia in servizio nelle carceri del Paese.
“È stata una domenica di violenza nell’istituto penale per minorenni di Palermo, dove un folto gruppo di detenuti ha innescato una spedizione punitiva contro un altro ristretto, salvato a fatica dagli uomini della Polizia Penitenziaria”, ricostruisce i fatti Donato Capece, segretario generale del SAPPE. “Ancora una volta il grave episodio non ha avuto un tragico epilogo solamente grazie al pronto intervento dei colleghi della Polizia penitenziaria, ma non si possono dilazionare ancora urgenti provvedimenti per garantire l’ordine e la sicurezza e la piena operatività della Polizia Penitenziaria”.
Per Capece bisogna “modificare la legge che oggi prevede che detenuti fino a 25 anni possano continuare a stare ristretti in carceri minorili: una scelta politica sbagliata, che favorisce l’Università del crimine nei minorili, altro che la rieducazione. Avevamo detto che era un errore l’innalzamento dell’età dei presenti nelle carceri minorili: oggi, infatti, possono starci anche donne e uomini di 25 anni. Una decisione politica incomprensibile. Da quando sono stati assegnati detenuti adulti, per effetto della legge 11 agosto 2014, n.117, questi maggiorenni si comportano con il personale di Polizia e con alcuni minorenni ristretti con prepotenza e arroganza, caratterizzando negativamente la quotidianità penitenziaria. E la loro ascendenza criminale condiziona tanti giovani, che li vedono quasi come dei miti”.
E aggiunge: “ancora una volta il grave episodio avvenuto nel carcere minorile di Palermo non ha avuto un tragico epilogo solamente grazie al pronto intervento dei colleghi della Polizia penitenziaria, ma non si possono dilazione ancora urgenti provvedimenti per garantire l’ordine e la sicurezza e la piena operatività della Polizia Penitenziaria”.
Il SAPPE denuncia proprio “lo stato di abbandono del personale di Polizia Penitenziaria dell’Istituto penale per minorenni di Palermo” ed auspica urgenti provvedimenti: “l’amministrazione della Giustizia minorile non ha emanato alcun dispositivo sulle regole di gestione e soprattutto d’ingaggio per fronteggiare i soggetti violenti, abbandonando al proprio destino la Polizia Penitenziaria che purtroppo opera, nei turni di servizio quotidiani, senza uomini sufficienti e senza mezzi idonei per fronteggiare questo gravissimo dilagante fenomeno, che mette ad alto rischio l’incolumità del personale. Il SAPPE adesso dice veramente basta! Va bene il rischio del mestiere per questo personale di Polizia altamente specializzato nella custodia dei detenuti minorenni, ma a questo punto sta diventando sempre più pericoloso fare questo lavoro senza uomini e mezzi appropriati e senza una formazione adeguata”.
Capece rivolge infine “un plauso ai poliziotti dell’Ipm di Palermo che hanno fronteggiato l’emergenza con grande professionalità” e chiede “alla Ministra della Giustizia Marta Cartabia di rivedere questa legge e modificarla nel senso che i maggiorenni devono scontare la pena nelle carceri per adulti, e non per minorenni!”.
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