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Schifani: “A lavoro per far uscire la Sicilia dal piano di rientro in tempi brevi”. Faraoni: “Nuovi posti di terapia subintensiva del Policlinico di Palermo”

"L’obiettivo è garantire più adeguati ed elevati livelli di qualità, a partire dalla riduzione delle liste d’attesa, che resta una priorità di questo governo"

“Vogliamo che i nostri cittadini siano assistiti al meglio in tutta la Sicilia. Aree di sicurezza sanitaria come questa contribuiscono a far sì che i pazienti possano riporre la loro fiducia, molto spesso messa in discussione, nei confronti del sistema sanitario regionale. Abbiamo bisogno che i siciliani credano in noi”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni, stamattina al Policlinico Paolo Giaccone di Palermo, nel corso della cerimonia di inaugurazione dei nuovi posti letto dedicati alla terapia sub intensiva che saranno attivi dal prossimo 15 maggio.

“Siamo fieri – ha aggiunto l’assessore – di questo risultato che tutto il sistema ha ottenuto attraverso l’integrazione di risorse e di forze e grazie alla grande attenzione con la quale il presidente Schifani ha seguito tutte le fasi. Fondamentale, inoltre, è stato l’impegno dei dipartimenti dell’assessorato della Salute e della direttrice generale del Policlinico, Maria Grazia Furnari. Le direzioni generali, con le strutture che le affiancano, rappresentano i punti di forza della nostra organizzazione e soltanto insieme possiamo raggiungere nuovi traguardi nell’interesse dei siciliani”.

La nuova struttura del Policlinico palermitano conta su 14 postazioni, 6 di area subintensiva critica e 8 posti letto di subintensiva di area medica, attivati in attuazione del decreto legge 34 del 2020.

Intanto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, intervenendo questa mattina alla tavola rotonda che si è svolta in Sala Mattarella a Palazzo dei Normanni a Palermo su “Obiettivi e sfide del sistema sanitario siciliano: verso la creazione di valore” organizzata da Acop Sicilia, Associazione coordinamento ospedalità privata ha detto di essere a lavoro per far uscire la Sicilia dal piano di rientro in tempi brevi.

“La Sicilia ha attraversato quasi un ventennio di risanamento economico-finanziario del sistema sanitario regionale, recuperando il necessario equilibrio e riducendo il disavanzo, anzi praticamente azzerandolo, in linea con le disposizioni del Patto per la salute e della normativa nazionale e regionale. Le intese che abbiamo raggiunto con il governo centrale, anche a seguito un un lungo confronto di fronte alla Corte costituzionale, offrono un nuovo quadro di cooperazione finanziaria tra Stato e Regione. Stiamo lavorando per chiudere questa parentesi del piano di rientro nella sanità, dobbiamo solo adeguare la qualità dei Lea a quella individuata a livello nazionale: fatto questo potremo uscire dal piano di rientro finanziario”. Lo ha detto

“Il sistema delle strutture sanitarie private – ha aggiunto Schifani – deve svolgere un ruolo fondamentale per garantire il pluralismo dell’offerta di servizi alla salute necessario per assicurare la qualità delle cure e l’adeguato soddisfacimento di una diffusa domanda di assistenza sanitaria. E in questo senso sono state adottate puntuali scelte sul piano amministrativo e organizzativo. Inoltre, siamo impegnati a rafforzare la percezione e l’affidabilità della tutela della salute nelle comunità territoriali, pur di fronte a vicende che hanno evidenziato patologie e ritardi che abbiamo comunque affrontato con tempestività. L’obiettivo è garantire più adeguati ed elevati livelli di qualità, a partire dalla riduzione delle liste d’attesa, che resta una priorità di questo governo. Intendiamo migliorare l’accesso alle cure per i cittadini siciliani rafforzando la qualità dell’offerta da parte di strutture pubbliche riorganizzate e razionalizzate, ma anche attraverso l’accordo con le strutture private accreditate per incrementare la disponibilità di prestazioni sanitarie, dalle visite specialistiche agli interventi chirurgici, permettendo ai cittadini di ottenere le cure necessarie in tempi più rapidi rispetto al passato e senza la necessità di migrare”.


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