Ultime news

Pubblicato l’avviso per le proposte di fattibilità dei due dissalatori di Palermo. L’assessore Colianni: “grazie a Webuild, ma piano finanziariamente insostenibile”

I dissalatori mobili, finanziati con 90 milioni di euro a valere sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione e con ulteriori 10 milioni di fondi regionali, saranno operativi entro l'estate

“A breve saranno pubblicati i bandi per i due dissalatori di Palermo che, cosi come previsto dalla delibera di giunta 459 dello scorso 27 dicembre, saranno realizzati in project financing, quindi con il coinvolgimento di soggetti privati. Parliamo di un investimento di 180 milioni, di cui 10 di fondi regionali”. Lo ha annunciato l’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Francesco Colianni, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta ieri pomeriggio a Palazzo d’Orléans, sede della Presidenza della Regione Siciliana. All’incontro hanno preso parte anche Salvo Cocina, dirigente generale del Dipartimento della Protezione Civile e coordinatore della Cabina di regia per l’emergenza idrica, e Mario Cassarà, dirigente dell’assessorato dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità.

“Insieme al presidente Schifani e agli uffici del dipartimento della Protezione civile – ha aggiunto Colianni – abbiamo esaminato la proposta di Webuild riguardo ai due dissalatori palermitani. Riconosciamo la grande competenza tecnica di questa azienda, che è un punto di riferimento nazionale e internazionale in campo ingegneristico, e la ringraziamo per l’attenzione. Tuttavia, un’attenta analisi ha evidenziato che l’intervento proposto non è compatibile con i parametri economici stabiliti nella programmazione regionale. L’investimento previsto dal progetto di Webuild – ha proseguito l’assessore – è di 875 milioni a fronte dei 180 previsti da quello del governo Schifani. È evidente la difformità, anche in relazione a un significativo sovradimensionamento degli interventi e alle previsioni dei volumi idrici: 3000 litri nella proposta di Webuild, da tre a cinque volte superiori rispetto al fabbisogno reale stimato tra 600 e mille litri al secondo dal piano della Regione. Ma, soprattutto comporterebbe un notevole aggravio di costi per la finanza pubblica e per l’utenza, con un onere annuale di 274 euro l’anno per ogni cittadino palermitano. Il progetto previsto dal governo Schifani risulta dunque più sostenibile sia per l’amministrazione che per i cittadini”.

L’analisi tecnico-economica condotta congiuntamente dall’assessorato, dalla Cabina di regia per l’emergenza idrica guidata da presidente Renato Schifani e coordinata da Salvo Cocina, ha evidenziato l’insostenibilità finanziaria dell’intervento proposto da Webuild, che nel dettaglio prevede:

– un canone annuo di disponibilità pari a 108,7 milioni di euro;
– un corrispettivo di gestione a quota fissa di 28,7 milioni di euro annui;
– una componente variabile legata alla produzione stimata in 18,7 milioni di euro annui;
– costi energetici quantificabili in circa 31,2 milioni di euro all’anno.

“I piani della Regione – ha aggiunto Cocina – non prevedono di puntare esclusivamente sui dissalatori, se non in parte limitata, per una ragione molto concreta: l’acqua dissalata ha costi di produzione significativamente elevati. Il nostro approccio è improntato a una diversificazione delle fonti di approvvigionamento idrico, considerando i dissalatori come una delle componenti di un sistema più articolato. L’analisi economica effettuata dimostra che un ricorso massiccio alla dissalazione comporterebbe oneri insostenibili. Per quanto interessante, il progetto Webuild non è sostenibile economicamente né per l’amministrazione, né per l’utenza finale“.

L’impatto economico complessivo annuo ammonterebbe a circa 187,3 milioni di euro (oltre Iva), per un totale di oltre 5 miliardi in trent’anni, con una ricaduta stimata di 274 euro all’anno per abitante per tutta la durata della concessione (27,5 anni).

La Regione conferma quindi il proprio impegno nell’attuazione del programma di interventi già approvato, che prevede per l’area metropolitana di Palermo la realizzazione di due dissalatori, con investimenti per 170 milioni di euro da parte dei privati e 10 milioni provenienti da risorse pubbliche. Proseguono, intanto, i lavori per l’installazione dei dissalatori mobili nei Comuni di Gela e Porto Empedocle, e partiranno a breve anche a Trapani. I dissalatori mobili, finanziati con 90 milioni di euro a valere sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione e con ulteriori 10 milioni di fondi regionali, saranno operativi entro l’estate.

“Un altro passo avanti contro il rischio siccità. Questa mattina è stato pubblicato l’avviso pubblico per la ricezione di proposte di fattibilità per la realizzazione e la gestione, in project financing, di due impianti di dissalazione destinati a servire l’area metropolitana di Palermo. L’intervento è quello già programmato dalla Regione con la delibera di giunta 459 dello scorso 27 dicembre che ora trova attuazione. Si tratta del primo passo per selezionare la proposta da mettere successivamente a gara, sempre pubblica, per la costruzione e la concessione dei due dissalatori. Procediamo spediti, secondo il piano di interventi predisposto dal governo regionale, per dotarci delle infrastrutture necessarie a contrastare l’emergenza idrica e assicurare l’approvvigionamento di acqua nelle aree dell’Isola che presentano le maggiori criticità”. Lo dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, annunciando la pubblicazione dell’avviso pubblico predisposto dal dipartimento regionale della Protezione civile.

La gestione della procedura di selezione è stata affidata a Invitalia. L’avviso, con tutta la documentazione ad esso relativa, è disponibile sia sul portale istituzionale della Regione (a questo link) sia sulla piattaforma digitale “InGate” (qui il link), su cui proseguirà l’iter selettivo.

Il bando è rivolto agli operatori economici in possesso dei necessari requisiti per sostenere un investimento quantificato in 180 milioni di euro, con la possibilità di integrare un contributo regionale non superiore a complessivi 10 milioni di euro, e la gestione degli impianti per 30 anni.

Le proposte, contenenti tra l’altro una relazione generale, il progetto di fattibilità, una bozza di convenzione e la specificazione delle caratteristiche tecniche del servizio e della gestione, dovranno pervenire entro le ore 10 di venerdì 25 luglio 2025. Saranno poi valutate in base ai criteri definiti nell’avviso, per individuare la proposta da porre successivamente a base di gara per l’effettivo affidamento della realizzazione e della gestione dei dissalatori, con il metodo della finanza di progetto. In base a quanto prevede la vigente normativa, al soggetto privato la cui proposta sarà stata selezionata come base per la gara sarà garantito il diritto di prelazione.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni