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Belice, il sindaco-fantasma accusa, “Stato assente, onori il suo debito”

"In questa Italia dove se non si è al di sopra delle righe non ti si fila nessuno - spiega - dove la serietà e la compostezza non ha voce, dove la politica è rappresentazione e la parola slogan, ho deciso di essere un fantasma, il fantasma di un sindaco, di una città che per lo Stato italiano non esiste"

Il ‘sindaco-fantasma’ del Belice lancia il suo atto d’accusa contro lo “Stato assente che ha tradito gli impegni”, che ha persino “lucrato sul terremoto” di 54 anni fa. “Oggi ho deciso di travestirmi da fantasma”, dice con un video su Facebook il primo cittadino di Santa Margherita Belice, Franco Valenti, coperto da un lenzuolo bianco con sopra la fascia tricolore. “In questa Italia dove se non si è al di sopra delle righe non ti si fila nessuno – spiega – dove la serietà e la compostezza non ha voce, dove la politica è rappresentazione e la parola slogan, ho deciso di essere un fantasma, il fantasma di un sindaco, di una città che per lo Stato italiano non esiste”.

E incalza il sindaco Valenti: “Siamo al 54esimo anniversario di un terremoto che portò morte e distruzione a Santa Margherita a nella Valle del Belice e questa ferità è ancora aperta. In questi anni ho fatto tutto il possibile per riaccende i riflettori: ho dormito in tenda, ho fatto un consiglio comunale in piazza e oggi sono qui… travestito da fantasma, nella speranza che questo fantasma arrivi al cuore e nelle coscienze di chi ancora si attarda a dare risposte esaustive a questa gente che per tanti anni ha conosciuto tendopoli e baraccopoli e continua a respirare le polveri di amianto regalate da questo Stato”. Per il sindaco di Santa Margherita Belice, “è giunto il momento che questo Stato onori il proprio debito dopo aver lucrato su questo terremoto. Oggi non c’è più l’alibi della mancanza di risorse. Finora solo promesse e nessun fatto. Ora basta. Non avete più alibi. È il momento di chiudere questa tragica pagina, di onorare i vostri debiti”.


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