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Cracolici rinuncia alla corsa per la segreteria Pd: “silenzi da Schlein, temo si voglia fare un piccolo partito in Sicilia”

"Schlein è un valore aggiunto... ma il rischio è che si perda il 'valore' e in questi mesi ho visto ridursi il valore del partito, in particolare in Sicilia"

“Non ci sono le condizioni per tenere in campo la mia disponibilità a candidarmi a segretario del Pd siciliano. Ho avvertito un certo disinteresse della segreteria nazionale. Se non interessa al Pd nazionale il futuro del Pd in Sicilia, vada come deve andare. Io ce l’ho messa tutta”. Lo ha detto il parlamentare regionale del Pd, Antonello Cracolici, in riferimento al congresso Dem, annunciando che non sarà in corsa contro l’uscente Anthony Barbagallo, sostenuto dalla segreteria nazionale.

Ha ricordato di avere scritto a Elly Schlein “invitandola ad aprire a una soluzione che aiutasse a rasserenare il clima molto teso. La mia iniziativa aveva uno scopo – ha aggiunto il presidente dell’Antimafia regionale – era dire ‘fermatevi e troviamo una soluzione per rigenerare insieme il partito’, sottraiamolo alla logica dello scontro per lo scontro. Volevo mettermi in gioco, nella prospettiva di aiutare la segreteria nazionale, pronto persino a farmi da parte a fronte di un’altra candidatura capace di realizzare un rasserenamento interno per mettere il partito nelle condizioni di affrontare le prossime sfide elettorali”.

Ma, prosegue Cracolici, “sono stato venti giorni in attesa e devo cogliere una serie di silenzi, forse imbarazzati, che ci stanno portando dritti a un congresso che si preannuncia come una inevitabile contrapposizione che non farà bene al Pd”. E assicura: “Rinuncio alla disponibilità alla mia candidatura, ma non alla battaglia politica. Resto ovviamente nel Pd e nel momento in cui dovessi lasciarlo, lascerei la politica. Temo che questo congresso sarà brutto, ma sono un uomo politico e non rinuncio alla battaglia politica e a dare voce a chi la pensa come me, a partire dal gruppo all’Ars e agli amministratori locali, a fronte di una posizione settaria che sta crescendo in questo partito, di un moralismo da marciapiede, da straccioni. Con chi ha inteso sostenermi, si tenterà di mettere in piedi – ha continuato il presidente dell’Antimafia dell’Ars – il profilo di una candidatura credibile, a partire dai temi dell’antimafia”.

“Io temo che si voglia fare un piccolo partito in Sicilia che qualcuno ritiene sia più conveniente controllare che provare ad ampliare; un partito incapace di costruire una strada e delle strategie… insomma una piccola filiale di un partito nazionale, ma come si sa le piccole filiali prima o poi chiudono e questo è il rischio che vedo”. Lo ha detto il parlamentare regionale del Pd, Antonello Cracolici, annunciando il suo ritiro dalla corsa a segretario Dem in Sicilia, in contrapposizione all’uscente Anthony Barbagallo, sostenuto dal Nazareno. “Questa mia disponibilità non è stata colta, così come non lo è stata la necessità di arrivare a una soluzione unitaria, anche andando oltre il mio nome”, ha aggiunto il presidente dell’Antimafia dell’Ars – Ero schierato prima con Cuperlo con convinzione, poi con altrettanta convinzione con Schlein che è un valore aggiunto… ma il rischio è che si perda il ‘valore’ e in questi mesi ho visto ridursi il valore del partito, in particolare in Sicilia”.

“Siamo di fronte a un grave errore politico e culturale da parte di chi, evidentemente, non sa di cos’altro parlare”. Lo ha detto il deputato regionale del Pd, Antonello Cracolici, rispondendo ai giornalisti sulle critiche al gruppo parlamentare all’Ars rivolte dal segretario regionale Anthony Barbagallo, il quale, già all’indomani dell’approvazione della finanziaria regionale, aveva annunciato una denuncia riferendosi a presunte “mance” contenute nella Manovra.

Cracolici oggi ha annunciato la sua rinuncia alla corsa a segretario del Pd siciliano in contrapposizione proprio all’uscente Anthony Barbagallo, sostenuto dal partito nazionale. Per il presidente dell’Antimafia regionale sarà “un congresso che si preannuncia come un’inevitabile contrapposizione che non farà bene al Pd. Anche l’ultima intervista del segretario regionale dimostra che in Sicilia si vuole fare un congresso di scontro e non di politica: continuare ad alimentare una contrapposizione verso il gruppo parlamentare che rappresenta il Pd in questa terra, volerlo delegittimare è un suicidio. Al di là del fatto che una legge può essere ‘denunciata’ solo davanti alla Corte Costituzionale – ha aggiunto Cracolici – se Barbagallo ha notizie di reati commessi, allora ha il dovere e l’obbligo di fare la denuncia”. 


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