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La rissa tra adolescenti passa anche ai genitori, un altro video diventa virale

Anche il terzo filmato con contenuti violenti (i precedenti sono già all’attenzione della polizia che ha denunciato tre minorenni) è stato diffuso nelle chat di messaggistica

Prima l’appuntamento in zona Santuzzi durante i festeggiamenti di Santa Tecla in una sorta di spedizione punitiva nei confronti di due coetanee per aver osato interessarsi di un ragazzo.

Poi il violento pestaggio con calci, pugni e capelli tirati, mentre c’era chi filmava tutto con il cellulare. Adesso, virale, è diventato anche il terzo video dove oltre alle protagoniste sono presenti anche i familiari nel tentativo di chiarire la vicenda. Familiari, questi, che però non hanno impedito alle ragazzine di picchiarsi e strapparsi i capelli.

Sull’episodio è intervenuto il sindaco di Carlentini, Giuseppe Stefio, che ha già convocato per la prossima settimana i dirigenti scolastici . “Nei prossimi giorni – dichiara Stefio – incontrerò i dirigenti scolastici, da sempre impegnati nella sensibilizzazione degli alunni contro il bullismo. L’incontro è volto a promuovere iniziative ancora più forti, con il supporto delle associazioni e di tutte le agenzie educative presenti nel territorio” .

Sul fatto grave che ha scosso la comunità di Carlentini, il sindaco Stefio ha dichiarato:

“L’episodio di bullismo verificatosi la scorsa settimana durante i festeggiamenti di Santa Tecla lascia sgomenti. Episodi simili sono campanelli di allarme di un profondo disagio che non va sottovalutato e deve indurre ad una profonda riflessione da parte di tutti sul ruolo della famiglia, della scuola e delle Istituzioni tutte. Qualora dovessero emergere responsabilità da parte dei genitori, invito le autorità competenti ad essere intransigenti e severi nel perseguirli a termini di legge. Riservandomi, già da ora, qualora fosse possibile, costituirmi parte civile, in rappresentanza della città di Carlentini, in un eventuale processo penale. La violenza tra i più piccoli conosce solo “diversamente” vittime: è vittima chi la subisce quanto chi la usa. È la manifestazione ed il trasferimento di un disagio del quale solo noi adulti siamo i responsabili ed al quale siamo chiamati a porre rimedio attraverso gli esempi e gli insegnamenti ai valori della civile convivenza e della solidarietà. Sono fortemente indignato, inoltre, dal fatto che queste persone, autori di fatti deplorevoli, sentano il bisogno di filmare e divulgare gli accadimenti. Questo non è affatto tollerabile”.


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