La quarta sezione della Corte di appello di Palermo ha condannato tre imputati ritenuti appartenenti alla famiglia mafiosa di Misilmeri (Palermo): si tratta di Salvatore Baiamonte, che ha avuto 10 anni e 4 mesi, con una riduzione rispetto al primo processo, quando aveva avuto 11 anni e 8 mesi; Alessandro Ravesi, condannato a 17 anni in continuazione e che in questo processo ha rimediato una pena di 12 anni e 4 mesi; e di Cosimo Michele Sciarabba, che si è visto confermare 13 anni e 4 mesi. Sciarabba, già condannato per mafia, era uscito dal carcere nel 2019 per rientrarvi tre anni dopo, a seguito delle indagini dei carabinieri, nate dalla coraggiosa denuncia di due imprenditori. Accompagnati dai rappresentanti di Addiopizzo, i due erano andati a indicare gli esattori del racket che rendevano loro la vita impossibile. Nell’indagine era emerso anche che la cosca del paese dell’hinterland palermitano aveva organizzato una serie di onlus per gestire il trasporto dei malati con le ambulanze private e con i servizi funebri.
“Grazie alle denunce – si legge in una nota a commento diramata da Addiopizzo – investigatori e magistrati hanno ricostruito gli episodi estorsivi”. È dunque ancora una volta dimostrato che “esistono le condizioni per denunciare in sicurezza e affrancarsi dal fenomeno estorsivo anche nella provincia di Palermo, dove il controllo del territorio da parte di Cosa nostra resta più serrato di quanto possa registrarsi oramai in alcune aree della città”.
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