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Mafia, scatta l’amministrazione giudiziaria per 2 società del valore di circa 18 milioni di euro a Palermo

Il destinatario del provvedimento è un noto imprenditore palermitano, che avrebbe ottenuto, dagli esponenti di vertice del mandamento, la punizione dei responsabili di due rapine subite in uno dei negozi che si trovano nel territorio di influenza dell'articolazione di Cosa Nostra

Il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha emesso un decreto di amministrazione giudiziaria per la durata di un anno, ex art. 34 del d.lgs. 159/2011, eseguito dai finanzieri del comando provinciale di Palermo nei confronti di 2 imprese operanti nel settore della vendita all’ingrosso e al dettaglio di detersivi e prodotti per l’igiene, con una rete commerciale di 10 punti vendita nel capoluogo, del valore stimato in circa 18 milioni di euro.

Il destinatario del provvedimento è un noto imprenditore palermitano, colpito nel 2021 da un provvedimento cautelare disposto dalla Direzione Distrettuale Antimafia, per ipotesi di reato aggravate dal metodo mafioso, poiché avrebbe richiesto e ottenuto, dagli esponenti di vertice del mandamento mafioso di Pagliarelli, la punizione dei responsabili di due rapine subite in uno dei negozi situati nel territorio di influenza dell’articolazione di Cosa Nostra.

Gli accertamenti economico patrimoniali, delegati dalla Procura della Repubblica, svolti dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo – Gico in seguito all’arresto dell’imprenditore, avrebbero evidenziato che le attività economiche destinatarie del provvedimento sarebbero state sottoposte a condizioni di intimidazione e di assoggettamento.

In particolare, nel corso delle indagini sarebbe stato riscontrato il pericolo che il libero esercizio delle attività economiche potesse agevolare l’associazione mafiosa, in quanto l’imprenditore si sarebbe reso disponibile a:

  • assumere familiari di esponenti di Cosa Nostra;
  • mettere a disposizione i locali aziendali per riunioni riservate tra “uomini d’onore”;
  • corrispondere somme di denaro a beneficio di una società riconducibile di fatto all’ultimo reggente del mandamento di Pagliarelli;
  • affittare immobili commerciali di proprietà di soggetti “organici” e/o “contigui” a contesti criminali.

Lo scopo del provvedimento preventivo dell’“amministrazione giudiziaria” mira proprio al risanamento delle aziende sottoposte all’influenza di organizzazioni criminali al fine di operare una bonifica delle stesse e recuperarle all’economia legale, rescindendo ogni tipo di contiguità con ambienti mafiosi ed eliminando il rischio che i sodalizi illeciti possano ottenere forme di vantaggi o agevolazioni dall’infiltrazione nel tessuto economico – imprenditoriale.

Continua l’azione che la Guardia di Finanza svolge, nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Palermo, a contrasto dei patrimoni di origine illecita con la duplice finalità di disarticolare in maniera radicale i sodalizi delinquenziali e di liberare l’economia legale dalle diverse forme con cui la criminalità organizzata si insinua nel tessuto economico.

Si evidenzia che il provvedimento in parola è stato emesso sulla scorta degli elementi allo stato acquisiti, pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.


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