"Nel corso di quella consumazione carnale, per ben quindici volte, la persona offesa manifestava esplicitamente il suo diniego. Malgrado questa volontà fosse di natura inequivocabile, il medico non aveva alcuna esitazione e proseguiva nell’atto sessuale fino a portarlo al suo conclusivo esito". È il nucleo fondante della condanna del ginecologo Biagio Adile, di 69 anni, riconosciuto colpevole il 6 luglio
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