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Assolto ma continua a perseguitarla: direttamente a processo senza passare dall’udienza preliminare

Il caso dell’imprenditrice era stato denunciato dalla stessa presunta vittima che aveva raccontato, sui social, che il ragazzo, dopo 3 anni di carcere, era stato assolto e scarcerato perché ritenuto incapace di intendere e volere e aveva ripreso a perseguitarla anche rubando le sue foto e creando falsi profili social con cui avvicinava amici e persone a lei vicine fingendo di essere lei

A processo senza passare per l’udienza preliminare: il gip, accogliendo la richiesta del pubblico ministero Elettra Consoli, ha disposto il giudizio immediato per Salvatore Russotto, 29 anni, finito in carcere il 23 luglio, dopo avere sfasciato gli arredi esterni di un locale del centro di Agrigento di proprietà di una donna alla quale, subito dopo il danneggiamento del pub, avrebbe pure devastato l’autovettura. Il suo arresto arrivò al termine di settimane movimentate e di polemiche. La polizia, appena poche ore prima di arrestare Russotto, gli aveva notificato un divieto di avvicinamento e di comunicazione nei confronti della donna, vittima di stalking.

Il caso dell’imprenditrice era stato denunciato dalla stessa presunta vittima che aveva raccontato, sui social, che il ragazzo, dopo 3 anni di carcere, era stato assolto e scarcerato perché ritenuto incapace di intendere e volere e aveva ripreso a perseguitarla anche rubando le sue foto e creando falsi profili social con cui avvicinava amici e persone a lei vicine fingendo di essere lei. In seguito alle sue denunce era stato sottoposto a una nuova misura cautelare che gli impediva di avvicinarsi alla donna e di comunicare con lei. Provvedimento che, in poche ore, avrebbe violato danneggiando sedie, tavoli e vetrata del suo locale, quando ormai era chiuso, e l’autovettura della donna posteggiata sotto casa. Del caso è stata nuovamente informata la procura che ha chiesto al gip l’aggravamento della misura cautelare: richiesta accolta in poche ore tanto che l’uomo è stato arrestato e portato in carcere.

Nei mesi successivi all’arresto il gip Iacopo Mazzullo ha disposto una perizia psichiatrica dando incarico al medico Leonardo Giordano che, contrariamente a quanto avvenuto nel primo processo, riconosce un disturbo di personalità ma esclude “infermità tali da incidere sulla capacità di intendere e volere”.


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