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Caso Sammartino, le reazioni della Politica: chi attacca la maggioranza, chi difende i cittadini

Intanto sarà il governatore Schifani ad assumere ad interim le sue deleghe

È lungo l’elenco delle prese di posizione e delle dichiarazioni dopo che l’assessore regionale dell’Agricoltura Luca Sammartino è stato raggiunto dall’ordinanza del gip di Catania che dispone a suo carico la sospensione per un anno dai pubblici uffici per corruzione aggravata, nell’ambito dell’operazione “Pandora”, con undici misure cautelari per scambio elettorale politico-mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata per un atto contrario ai doveri d’ufficio, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti.

Per i rappresentanti del M5S nelle commissioni Giustizia della Camera e del Senato Stefania Ascari, Anna Bilotti, Federico Cafiero De Raho, Valentina D’Orso, Carla Giuliano, Ada Lopreiato e Roberto Scarpinato: “In poco più di una settimana tre indagini su gravi sospetti di voto di scambio politico-mafioso, corruzione e altri reati tipici dei colletti bianchi tra Palermo e Catania, tutti a marchio centrodestra. Prima l’arresto di Mimmo Russo, esponente di FdI a Palermo, poi l’indagine a carico del sindaco di Paternò Naso, di un assessore e di un ex assessore, oggi emerge la notizia dell’indagine a carico del vice presidente della Regione Sammartino e del sindaco di Tremestieri Etneo Santi Rando, che è stato anche arrestato. Un quadro sconcertante di commistione tra istituzioni, politica, affari e mafia, che si aggiunge ad un proliferare di scandali che riguardano i più svariati comitati d’affari, con particolare attenzione ai fondi del Pnrr. La risposta del governo è un costante lavoro di smantellamento degli strumenti di contrasto a queste e altre forme di malaffare. Proprio ieri in commissione al Senato l’ok al limite di 45 giorni per le intercettazioni, pochi giorni prima l’ok al ddl che rende difficile e farraginoso il sequestro degli smartphone, in precedenza vari interventi che limitano le intercettazioni, senza dimenticare l’imminente abolizione dell’abuso d’ufficio e la restituzione dell’accesso ai benefici penitenziari a corrotti e corruttori, anche in caso di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. Uno stillicidio che spiana la strada all’illegalità dei politici e di altri potenti”.

Per la senatrice Enza Rando, responsabile Legalità e Lotta alle mafie della segreteria nazionale del Partito Democratico: “In Sicilia, in particolare nel catanese, è allarme per le inchieste sul voto di scambio politico mafioso che stanno portando alla luce fenomeni preoccupanti di infiltrazione mafiosa. Stamane la notizia delle indagini a carico del vice presidente della Regione Siciliana Luca Sammartino, coordinatore della Lega nell’isola. Non si può far finta di nulla davanti a indagini su corruzione, mafia, appalti e voto di scambio elettorale politico mafioso. Una commistione di interessi che conferma la necessità di alzare il livello di guardia e mettere al centro dell’azione politica etica pubblica e antimafia sociale, anticorpi contro le infiltrazioni criminali”.

“La Commissione Antimafia si occupi al più presto della grave vicenda che riguarda la Sicilia”. Così il senatore dem Franco Mirabelli, componente della Commissione Antimafia a Palazzo Madama, in merito all’Operazione Pandora che vede coinvolti 11 tra esponenti politici, funzionari comunali e imprenditori accusati a vario titolo di scambio elettorale politico – mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti. “Siamo di fronte a un degrado politico e istituzionale che coinvolge anche il vicepresidente della Regione, un mix di corruzione, estorsione e voto di scambio su cui è necessario che vi sia una attenzione anche della Commissione Antimafia per indagare il fenomeno preoccupante delle infiltrazioni mafiose nel tessuto istituzionale e sociale del Paese”, aggiunge.

Il coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola dichiara: “I fatti di cronaca che riguardano il vice presidente della Regione Siciliana Sammartino, se confermati, sono gravi e impongono alla politica una riflessione seria e concreta. Considerando che nessuno è colpevole fino a sentenza definitiva, è assolutamente necessario che i partiti applichino a monte degli anticorpi, così come fa da sempre il Movimento 5 Stelle. Occorre mettere in guardia i cittadini sul fatto che talvolta risultati eclatanti nelle tornate elettorali possono essere frutto di corruttela o situazioni che la magistratura persegue e a cui va il nostro plauso. Il Movimento 5 Stelle elegge Scarpinato e De Rao e candida Giuseppe Antoci, uomini che hanno fatto e fanno della legalità il motivo fondante della propria attività”.

Questo il commento del vicepresidente della commissione Antimafia e anticorruzione all’Ars, Ismaele La Vardera (Sud chiama nord) dopo aver appreso della sospensione: “Ancora una volta a perdere sono i cittadini. Ormai la mattina ho il terrore di aprire i giornali perché ogni giorno c’è un fatto nuovo. Questa maggioranza sta facendo acqua da tutte le parti: dagli amministratori più piccoli fino a quest’ultimo caso che riguarda il vicepresidente della Regione. Schifani deve fare mea culpa, non è accettabile che la Sicilia sia in mano a questa gente che per la brama di potere sono pronti a distruggere quel che rimane della nostra terra. Sono indignato e schifato perché oggi con la sospensione di Sammartino abbiamo perso tutti: politici, istituzioni e soprattutto cittadini. Il presidente della regione faccia una riflessione seria e mandi a casa questa banda di incapaci”.

“Siamo fortemente delusi da questa politica che dimostra di non occuparsi dei reali bisogni dei lavoratori, dei cittadini, dei giovani e degli anziani. Adesso si avvicinano le elezioni, ci saranno nuovi programmi e nuove promesse. Promesse sino ad oggi non mantenute. I siciliani hanno bisogno invece di risposte concrete”. Lo afferma Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia, commentando l’inchiesta di Tremestieri Etneo che ha coinvolto imprenditori e politici. E aggiunge. “Lo abbiamo sempre detto che servono programmi con una scadenza da concordare e rispettare nel segno della trasparenza e della legalità ma che soprattutto ci siano controlli e un confronto continuo con le organizzazioni sindacali”, prosegue.

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