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Corte dei conti: “Sicilia, previsioni migliori ma azioni necessarie”

Lo ha detto il presidente delle Sezioni riunite della Corte dei conti per la Regione siciliana, Salvatore Pilato, in occasione del Giudizio di parificazione del Rendiconto generale della Regione siciliana, riferito all'anno 2021

“Non esiste alcuna area finanziaria o settore di gestione rimasto estraneo alle attività di controllo; non esiste area o settore nel quale le attività di controllo siano prive degli approfondimenti dovuti nei profili di criticità finanziaria, organizzativa, gestionale e funzionale, sui quali si è svolto il contraddittorio analitico e dettagliato nei confronti dell’amministrazione regionale, con la fattiva partecipazione dell’ufficio del pubblico ministero. Appare pertanto fondata sullo stato delle attività istruttorie già svolte in pieno contraddittorio con la Regione siciliana, la previsione di un quadro gestionale migliorativo dei risultati da rilevare nei prossimi cicli di bilancio a partire dal prossimo rendiconto regionale in corso di deposito per l’esercizio finanziario 2022”.

Lo ha detto il presidente delle Sezioni riunite della Corte dei conti per la Regione siciliana, Salvatore Pilato, in occasione del Giudizio di parificazione del Rendiconto generale della Regione siciliana, riferito all’anno 2021. “L’amministrazione regionale, infatti, ha aggiunto, “potrà avvalersi non solo delle correzioni e delle rettifiche nelle impostazioni finanziarie, ma soprattutto delle raccomandazioni e dei moniti sollecitatori provenienti dalle attività di controllo, le quali sono state portate ad un livello di espansione e di approfondimento, oltre il quale è difficile andare, salvo gli affinamenti metodologici che rimangono sempre praticabili”.

Ma “è prioritaria”, avverte Pilato, la necessità di conseguire “maggiore chiarezza sulla fonte, sui contenuti e sulla portata dispositiva della disciplina inerente il ripiano del disavanzo regionale e sui criteri finanziari che presidiano il piano di rientro, a superamento dell’incertezza normativa generata dalla successione temporale e dalla concorrenza delle diverse disposizioni normative, regionali e statali sopravvenute nella materia, alle quali corrispondono le modifiche apportate all’Accordo tra Stato e Regione che risultano recepite dalla legislazione sopravveniente”.

Dal giudizio di costituzionalità, tuttora pendente sull’art. 7 decreto legislativo 27 dicembre 2019, numero 158, “deriverà un contributo fondamentale nella soluzione della complessa questione interpretativa”. Menzionata la “positiva esperienza” del raccordo con la Cabina di regia regionale per il monitoraggio economico-finanziario dello stato di avanzamento nella utilizzazione delle risorse del Pnrr “con modalità procedimentali selettive e non a tappeto o massive, condivise con la Regione al fine di configurare controlli di prodotto in sostituzione dei controlli di processo, con lineamenti ispirati ai modelli comunitari di controllo, che continuano a rimanere quali parametri di riferimento anche dopo la improvvisa abrogazione del controllo concomitante sul Pnrr e sul Pnc”.

Alla programmazione amministrativa e finanziaria della Regione è rimessa l’adozione delle iniziative definite “necessarie” dal presidente delle Sezioni riunite della Corte dei conti per la Regione siciliana, “per il superamento della fase delle correzioni e delle rettifiche finanziarie e contabili che segnano il contraddittorio sugli esercizi del 2019, 2020 e 2021, con l’allineamento temporale del giudizio di parifica sull’esercizio finanziario annuale senza ulteriori ritardi amministrativi; per l’apertura di una nuova fase di gestione delle politiche pubbliche concentrata sull’incremento dell’efficienza nei risultati programmati”. Nell’ordine delle “priorità d’obiettivo” emergono le diseguaglianze regionali sull’erogazione dei Lea conseguenti a rilevanti differenze di tipo strutturale, tecnologico e organizzativo che condizionano l’offerta dei 21 servizi sanitari regionali”.


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