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“Dest’Arte”, il terzo week end di eventi dal vivo a Palermo

I nuovi appuntamenti del festival intercomunale delle arti performative realizzato a Vicari, Ventimiglia di Sicilia e Mezzojuso

Da giovedì 20 a domenica 23 ottobre, va in scena il terzo week end di appuntamenti di “Dest’Arte – Festival intercomunale delle arti performative”, il progetto della cooperativa Agricantus di Palermo, nato in sinergia con i comuni di Mezzojuso, Ventimiglia di Sicilia e Vicari, realizzato grazie alle risorse del Fondo Unico dello Spettacolo del Ministero della Cultura per le aree periferiche del Comune e della Città Metropolitana di Palermo. Gli spettacoli sono a ingresso gratuito, informazioni al numero 091309636.

Giovedì 20 ottobre il centro della scena è Ventimiglia di Sicilia. All’Anfiteatro Comunale, alle ore 18.30, va in scena “Il mago di Oz”, teatro ragazzi con Maurizio Stammati, che cura anche la regia, e Paola Cacace. Liberamente ispirato al romanzo di Frank Baum, pubblicato nel 1900, dal quale fu tratto il famoso film del 1932, lo spettacolo ripercorre tutte le tappe del fantastico viaggio di Dorothy, la bambina annoiata del Kansas. Il dottor Pirolozzi, stravagante e surreale medico e scienziato, cerca di curare Dora, una ragazza convinta di essere la Dorothy del favoloso mondo di Oz. Stanco delle sue continue fantasticherie, il dottore le organizza a sua insaputa una vera e propria messa in scena per farle vivere il favoloso viaggio e l’incontro con i fantastici personaggi del racconto. Il Mago di Oz è una coproduzione importante tra due compagnie storiche del teatro di figura riconosciute dal Ministero della Cultura, il Teatro di Figura Umbro di Perugia e il Teatro Bertolt Brecht di Formia. Gli straordinari pupazzi realizzati da Ada Mirabassi si sposano con le comiche abilità attoriali del Brecht. Le scenografie costruite, per dar vita ad una sorta di macchina dei sogni, da Marco Mastantuono e le musiche originali composte da Giordano Treglia, giovane compositore e polistrumentista. I costumi di Marilisa D’Angiò ed il disegno luci di Antonio Palmiero completano una equipe di qualità per uno spettacolo ricco di sorprese.

Venerdì 21 ottobre il palcoscenico diffuso si sposta a Vicari. Al Centro Sociale “Pippo Pecoraro” di via Martino, alle ore 18.30 va in scena lo spettacolo per ragazzi “I musicanti di Brema raccontano”. Con la regia di Maurizio Stammati, la riduzione testuale di Pompeo Perrone, i costumi e i pupazzi di Dora Ricca le scene di Marco Mastantuono, le musiche di Domenico De Luca gli attori e musicisti Maurizio Stammati e Chiara di Macco. I quattro animali in fuga contro i soprusi e le prepotenze degli umani, sono metafora del presente con risvolti attualissimi. Lo spettacolo, raccontato con tecniche miste e con musica dal vivo, riflette sulla fuga e sull’approdo, sull’amicizia e il sopruso con uno sguardo all’utopia di un luogo dove tutto si fa più giusto e libero. Sono tante le domande che nascono dalla visione di questo spettacolo. È giusto liberarsi degli affetti quando diventano vecchi e non più “produttivi”? È giusto sognare un posto migliore dove poter vivere senza sentirsi schiavi ma seguendo le proprie aspirazioni? La gattina poetessa Emily ed il gallo pittore Chagall riusciranno a raggiungere i loro amici a Brema o si accontenteranno della casa nel bosco?

Sabato 22 ottobre tutti a Mezzojuso dove in piazza Francesco Spallitta, alle ore 21, va in scena “Tempesta”, spettacolo di teatro-danza ispirato dal primo libro dell’Eneide, regia e coreografia di Aurelio Gatti con le danzatrici Valeria Busdraghi, Lucia Cinquegrana e Paola Saribas e l’attore Sebastiano Tringali. Una “tempesta” di emozioni che coinvolgono gli spettatori, trasportandoli simbolicamente su quelle carrette del mare, immersi nel buio, in balia delle onde, dove gli attimi diventano l’eternità. Memorie di una vita vissuta mai abbastanza, interrotta dalla tempesta di ricordi che si mischiano inutilmente alle speranze. Un futuro negato. Il respiro silente del mare è filo conduttore della “Tempesta”. La via del mare, la via della speranza, il nubifragio, la tempesta, la costa che è ancora lontana. La morte. Ritrovare parallelismi, non lontani, tra poesia con la cronaca e l’attualità, non stupisce: così anche nel viaggio di un grande classico come l’Eneide, ci si incontra col tema dell’immigrazione: un gruppo di pagani che sfuggono da un’invasione vera e propria (la guerra dei Greci contro Troia), perpetrata con violenze di ogni genere fino ad operare una vera e propria sostituzione etnica.

Domenica 23 ottobre protagonista di Dest’Arte torna ad essere Ventimiglia di Sicilia dove all’Anfiteatro Comunale, alle ore 21, va in scena “La Lupa”, spettacolo di teatro-danza tratto dalla nota novella di Giovanni Verga, regia di Aurelio Gatti, coreografia di Carlotta Bruni, musiche di Marco Schiavoni con i danzatori Paola Saribas, Lucia Cinquegrana, Matteo Gentiluomo e l’attore Sebastiano Tringali. Ragione e religione sono le grandi alleate e le grandi assenti dall’orizzonte della Lupa. Lei sembra proprio al di là del bene e del male, e non si fa fatica ad avere un occhio benevolo verso di lei proprio perché nel suo orizzonte non è presente la cattiveria, la strategia o la premeditazione. La lupa vive in una dimensione di eccedenza dell’essere, e tutti coloro che si imbattono in lei non possono che rifugiarsi nelle “istituzione” della religione e della Legge. Il brigadiere ed il parroco, infatti, diventano due figure chiave, che tentano di tenere Nanni al riparo dalla tempesta ormonale che irrompe quotidianamente nella sua ordinarietà di contadino e a cui egli cede. Il linguaggio di Verga non fa sconti. Nanni è come un posseduto. Non sapeva più che fare per svincolarsi dall’incantesimo. Pagò delle messe alle anime del Purgatorio, e andò a chiedere aiuto al parroco e al brigadiere. A Pasqua andò a confessarsi, e fece pubblicamente sei palmi di lingua a strasciconi sui ciottoli del sacrato innanzi alla chiesa, in penitenza – e poi, come la Lupa tornava a tentarlo: “Sentite! – le disse – non ci venite più nell’aia, perché se tornate a cercarmi, com’è vero Iddio, vi ammazzo!”. “Ammazzami – rispose la Lupa – ché non me ne importa; ma senza di te non voglio starci”. Questo passaggio è emblematico del rapporto che il testo instaura tra tentazione, religione e magia. Amore e morte combattono strenuamente senza alcuna possibilità di compromesso.

Al progetto “Dest’Arte” aderiscono anche alcune associazioni dalla pluriennale esperienza in ambito culturale e dello spettacolo dal vivo come Estreusa di Caltanissetta, MDA Produzioni Danza di Castelnuovo di Porto (Roma), Associazione Collettivo Teatro Bertolt Brecht di Formia, Associazione Culturale Unisono di Modugno (Bari). Al progetto collabora il G.A.L. Metropoli Est di Bagheria.

Il resto del programma di Dest’Arte

Sabato 29 ottobre, Vicari Centro Sociale “Pippo Pecoraro”, Via Martino, ore 21: “Atti unici di madre vedova” teatro comico con Antonio Pandolfo e Marco Manera e la partecipazione di Rosanna Mercurio. Sabato 29 ottobre, Mezzojuso Piazza Francesco Spallitta, ore 21: “Amarsi un po’”, concerto jazz del Giuseppe Milici Quartet. Domenica 30 ottobre, Mezzojuso Piazza Francesco Spallitta, ore 21: “E cento figli non campano un padre” teatro comico con Ernesto Maria Ponte e Clelia Cucco, musiche di scena di Toni Greco.


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