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Lo uccise per 9 casse di fagiolini: condanna definitiva a 15 anni

Il cadavere venne poi trasportato a bordo di una autovettura e abbandonato in un altro terreno dove poi il corpo venne ritrovato. Iulian Ali, che è stato giudicato colpevole di quell'omicidio, aveva all'epoca appena 21 anni

Foto di repertorio

Condanna definitiva per Iulian Ali, giudicato colpevole con rito abbreviato dell’uccisione e dell’occultamento di cadavere di Abdessalem Farhat, agricoltore 47 anni tunisino, trovato morto in contrada Pozzo Bollente a Vittoria, il 14 aprile del 2017. E’stato arrestato dai carabinieri di Scoglitti, nel Ragusano; i militari, dopo averlo identificato, lo hanno posto in arresto e condotto presso i loro uffici per notificargli l’ordine di carcerazione emesso dall’Autorità giudiziaria a seguito del quale è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Ragusa dove sconterà la pena di 15 anni di reclusione.

Era stato condannato a sedici anni con rito abbreviato il 21 ottobre del 2021 non solo per l’omicidio ma anche per calunnia perché aveva ingiustamente coinvolto nel delitto, persone che non vi avevano preso parte. Abdessalem Farhat era un agricoltore, padre di quattro figli; venne ucciso vicino al suo raccolto già stipato nelle cassette e pronto alla vendita. Stava coltivando del fagiolino in campi che aveva affittato e che curava per mantenere la famiglia. Secondo la ricostruzione dell’epoca, l’omicidio avvenne al culmine di una lite scoppiata perché a raccolto avvenuto sarebbero mancate nove cassette, sottratte per essere rivendute. Fahrat, che si era accorto del maltolto, si sarebbe determinato a trattenere il valore di quelle cassette dalla ‘paga’ dovuta ad Ali e sarebbe stato quindi aggredito e picchiato con una spranga di ferro con una violenza tale da morire con la testa distrutta. Il cadavere venne poi trasportato a bordo di una autovettura e abbandonato in un altro terreno dove poi il corpo venne ritrovato. Iulian Ali, che è stato giudicato colpevole di quell’omicidio, aveva all’epoca appena 21 anni.

Scoperto il luogo dell’aggressione, parecchio distante da quello del ritrovamento del corpo, le prove raccolte, le immagini e i rilievi del Ris portarono a stringere il cerchio attorno ad Ali che ora dovrà scontare una pena definitiva di 15 anni, scomputato il periodo di custodia cautelare già trascorso.


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