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Messina Denaro: altri quattro presunti favoreggiatori indagati

Laura Bonafede è la donna che, nei biglietti indirizzati a Matteo Messina Denaro, manifestava al boss disappunto per la frequentazione, da parte sua, dell'abitazione della Lanceri

Indagata per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena la maestra Laura Bonafede, figlia del boss di Campobello di Mazara (Trapani), Leonardo Bonafede, e cugina di Emanuele Bonafede, arrestato ieri assieme alla moglie, Lorena Lanceri. Laura Bonafede, che ha subito una perquisizione assieme ad altre tre persone, è la donna che, nei biglietti indirizzati a Matteo Messina Denaro, manifestava al capomafia disappunto per la frequentazione, da parte sua, dell’abitazione della Lanceri, che con l’ex superlatitante aveva una relazione. Le due rivali sono adesso entrambe indagate: in carcere la Lanceri, col marito; a piede libero la figlia del capomafia scomparso nel 2020 e molto amico del padre di Messina Denaro, Francesco, a sua volta morto da latitante nel 1998. Laura Bonafede è anche moglie dell’ergastolano Salvatore Gentile, nei cui confronti Messina Denaro evidentemente non si poneva alcuno scrupolo. Le perquisizioni sono state ordinate dai magistrati della Dda di Palermo Pierangelo Padova e Gianluca De Leo anche nelle abitazioni e relative “pertinenze” dell’imprenditore agricolo Gaspare Ottaviano Accardi, della moglie, Dorotea Alfano, e di Leonarda Indelicato.

L’operazione è stata portata avanti dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Trapani. Nell’ordinanza il gip fa riferimento anche alla “lettera-diario” che Laura Bonafede, celandosi sotto lo pseudonimo di “cugino”, e dunque parlando di sé al maschile, aveva scritto tra il 29 novembre 2022 e il 13 gennaio 2023 (tre giorni prima dell’arresto del capomafia), annotando accuratamente giorno ed ora di ciascuna annotazione, e indirizzata a Matteo Messina Denaro.

Sull’insegnante del plesso Catullo dell’Istituto comprensivo ‘Capuana-Pardo’ di Castelvetrano, la Regione ha già assicurato che l’Ufficio scolastico regionale di Sicilia, “come concordato”, acquisirà tutte le informazioni necessarie che “consentiranno di mettere in atto gli opportuni provvedimenti per ribadire un concetto fondamentale, e cioè, che nel mondo della scuola non è ammessa alcuna ambiguità né tanto meno complicità con la mafia. Sono mondi inconciliabili”.


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