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Minacce e danni al Policlinico di Palermo, un rinvio a giudizio

Il prossimo 10 ottobre, spiega una nota del Policlinico, il 38enne dovrà comparire davanti al Tribunale di Palermo in composizione monocratica accusato del reato di danneggiamento

C’è un rinvio a giudizio per i danni causati due anni fa al pronto soccorso del Policlinico da un uomo che aveva accompagnato il padre per una visita. Il prossimo 10 ottobre, spiega una nota del Policlinico, il 38enne dovrà comparire davanti al Tribunale di Palermo in composizione monocratica accusato del reato di danneggiamento. Due anni fa, pretendendo una visita immediata al padre perché aveva la pressione alta, all’invito del personale ad attendere il proprio turno, danneggiò la porta d’ingresso barellati e il cabinato posto in sala d’attesa minacciando il personale. L’uomo fu fermato dal personale preposto alla vigilanza e successivamente denunciato ai carabinieri che intervennero.

“Le aggressioni negli ospedali sono un’emergenza di sanità pubblica che richiede grande fermezza – commenta Salvatore Iacolino, Commissario dell’Azienda ospedaliera universitaria e designato dalla Giunta regionale Dirigente generale della Pianificazione strategica dell’Assessorato regionale della salute -. Ritengo fondamentale sensibilizzare i cittadini e invitarli a riflettere sull’importanza del lavoro dei medici e del personale sanitario e, al contempo, responsabilizzare ulteriormente i nostri operatori sull’importanza di una buona comunicazione con i pazienti”.

Al Policlinico è operativo il Gruppo aziendale per la prevenzione degli atti di violenza. II Gruppo, composto da diverse figure professionali, ha elaborato un programma che prevede tre linee di intervento: diffondere una politica di non tolleranza verso atti di violenza, sia fisica che verbale; incoraggiare il personale a segnalare prontamente gli episodi subiti e a suggerire le misure per ridurre o eliminare i rischi; facilitare il coordinamento con le forze di polizia o altri soggetti che possano fornire un valido supporto per identificare strategie atte ad eliminare o attenuare la violenza in ospedale. “Si è rilevato – continua Iacolino – che il problema maggiore per gli utenti non riguarda la gestione clinica, bensì il vissuto dei tempi di attesa e la sensazione di ‘sentirsi abbandonati’. Con queste iniziative intendiamo dimostrare al paziente l’impegno dei nostri operatori al loro totale accudimento, nella consapevolezza che le persone che si presentano al PS per malore sono fragili. Ma al contempo esporremo chiaramente a pazienti e loro accompagnatori che gli atti di violenza non sono permessi o tollerati”.

Inoltre, nelle scorse settimane al pronto Soccorso sono stati immessi in servizio i medici di continuità assistenziale assegnati dall’Asp di Palermo per gestire i codici bianchi e verdi consentendo così ai medici dell’Area di emergenza, inaugurata lo scorso febbraio, di lavorare con più tranquillità sulle urgenze. Allestiti pure due punti informativi con operatori pronti a rispondere alle domande degli utenti e supportarli nell’accesso ai vari ambulatori e reparti ospedalieri.


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