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Omicidio Elena Del Pozzo nel Catanese: la madre resta in carcere. Molti i “non ricordo” davanti al Gip

Il legale che assiste l’indagata, l’avvocato Gabriele Celesti nei giorni scorsi ha anticipato che chiederà una perizia psichiatrica per la sua assistita

Resta in carcere Martina Patti, la giovane mamma che martedì ha assassinato con 11 coltellate la figlia, la piccola Elena di cinque anni. Lo ha deciso il giudice delle indagini preliminari Daniela Monaco Crea che ha convalidato il fermo disposto dalla procura ed emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere ipotizzando i reati di omicidio premeditato e pluriaggravato e occultamento del cadavere. Ieri mattina Martina, a suo secondo giorno di carcere, ha risposto alle domande del Gip ammettendo di essere stata lei a compiere il delitto e di averlo fatto da sola.

Molti sono stati i ‘non ricordo’ da parte della donna. Il legale che assiste l’indagata, l’avvocato Gabriele Celesti nei giorni scorsi ha anticipato che chiederà una perizia psichiatrica per la sua assistita. Oggi pomeriggio a Mascalucia, nella casa di Martina Patti, al secondo piano di una casa di campagna in via Euclide è previsto l’arrivo dei carabinieri del Ris che dovendo fare delle perizie tecnico-scientifiche definite ‘irripetibili’ hanno avuto bisogno della notifica degli atti a tutte le parti che dovranno poi avere un ruolo nel processo.


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