fbpx

In tendenza

Processo Montante, oggi la deposizione di Musumeci: “Quel cerchio magico era una loggia di potere…”

Quando Musumeci venne sentito dalla procura di Caltanissetta disse che anche l’assessorato all’Energia e ai Rifiuti era un posto che interessava agli industriali

“Lumia era il vero tutore politico di Crocetta”. Lo ha detto il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, quale teste al processo sul presunto sistema Montante che si celebra davanti al tribunale di Caltanissetta presieduto da Francesco D’Arrigo.

“Avevo tutto l’interesse per far saltare il patto tra il mondo imprenditoriale e la sinistra. Per me – ha aggiunto – significava aprire una pagina nuova. Montante mi organizzò un incontro nell’agosto del 2015. Fu un incontro da presentazione e non confronto. Ci dovevamo reincontrare ma non si è più concretizzato”. Rispondendo alle domande del pm Davide Spina, Musumeci ha ricordato che all’incontro c’era Gregory Bongiorno, Albanese di Confindustria Palermo, il direttore di Unicredit e quattro cinque rappresentanti di Confindustria.

“Con il direttore dell’Unicredit hanno ironizzato perché ero in aspettativa e gli dissi – ha spiegato – che dovevo andarlo a trovare perché dovevo ristrutturare il mio debito. Alla vigilia di ogni campagna elettorale andavo all’Unicredit per chiedere un prestito. Meglio essere autonomi perché qualcuno prima o poi viene a chiedere la contropartita. Il direttore dell’Unicredit mi disse che potevo andarlo a trovare quando volevo. Mi disse che poteva farmi incontrare un esperto di contabilità e mi diede il numero di telefono di un certo Russo che mi ha consentito di razionalizzare il debito elettorale che ancora persiste e prima o poi finiremo di pagarlo. Montante mi disse che per quanto riguarda l’assessorato alle Attività produttive potevo chiedere direttamente all’assessore dell’epoca. Io non ho mai messo piede in assessorato né avevo rapporti con gli assessori. Da deputato dell’opposizione ho evitato contatto con gli assessorati. Le attività produttive era nel controllo di Confindustria già nel 2009 con il ribaltone politico. Dal 2009 al 2017 l’assessore alle Attività produttive veniva indicato da Confindustria”.

Quando Musumeci venne sentito dalla procura di Caltanissetta disse che anche l’assessorato all’Energia e ai Rifiuti era un posto che interessava agli industriali. “In qualità di presidente dell’antimafia siciliana – ha aggiunto il ministro Musumeci – sentimmo più volte l’imprenditore Catanzaro che aveva la più grande discarica dei rifiuti siciliana”. Musumeci ha parlato di “cerchio magico” specificando che “è una sorta di loggia dove ognuno ha un ruolo e tutti si lavora per mantenere saldo il controllo del potere politico ed economico. Nel governo Crocetta il potere politico era in mano a Lumia e il potere economico era curato da Montante”.

E ha ricordato i ruoli di Monterosso e Fiumefreddo a Riscossione Sicilia che aveva tutte le schede di coloro i quali avevano rapporti con Riscossione Sicilia. “La sua posizione di potere – ha proseguito – diventata uno strumento per condizionare alcuni politici attraverso un uso spregiudicato della stampa. Aveva un ruolo contro i nemici del cerchio magico. Le cronache giudiziarie sono ricche. Per un certo tempo anche io sono stato sfiorato da questo tentativo di aggressione, così come il deputato D’Asaro di Forza Italia. E poi scoperto il gioco spregiudicato, il presidente di Riscossione Sicilia venne allontanato e neutralizzato. Il cerchio magico era una struttura elastica in cui faceva parte anche il dottore Antoci che con Montante era uno degli apostoli dell’antimafia in Sicilia. Io sono intervenuto per rimuoverlo dall’ente parco dei Nebrodi. Intervenni non per un pregiudizio politico e personale, lo feci perché ritenevo che lo spoil system dovesse essere generalizzato. Antoci riteneva di essere al di sopra di tutti gli altri per essere un antimafioso. Io ho rimosso anche Albanese da presidente della società Interporti”. 

“Il dottore Montante è stato uno degli artefici della mia sconfitta delle elezioni del 2012 per la presidenza della Regione. Nel senso che ha individuato e sostenuto la candidatura di Rosario Crocetta alla presidenza in alternativa alla mia perché il dott. Montante, mi riferì poi personalmente, riteneva la mia candidatura credibile e per poterla combattere si riteneva di puntare su un candidato che rappresentasse un elemento di novità perché gay dichiarato, perché il suo impegno antimafia appariva sincero, schietto e coraggioso e perché parlava di rivoluzione in una società, sosteneva Montante, il politico tradizionale aveva difficoltà ad attecchire”. Lo ha detto il ministro della Protezione civile Nello Musumeci questa mattina al tribunale di Caltanissetta, davanti al quale si celebra il maxi processo sul presunto sistema Montante. L’ex presidente dell’Antimafia regionale e poi della Regione dal 2017 al 2022, teste al processo, Montante, ha spiegato: “Fra giugno e luglio del 2014 fui raggiunto da una telefonata di Montante che si complimentava con me per aver difeso Crocetta. Poi in un incontro al bar mi spiegò come era nata la candidatura di Crocetta e che il padre era stato consigliere comunale di Serradifalco. Mi disse che il teatro Stabile di Catania stava producendo uno spettacolo sul nonno. Mi disse “se lei non ha alcuna difficoltà faccio fare un colloquio a suo figlio”. Poi ho saputo che mio figlio fu contattato dal regista. Dopo quel chiarimento non ho parlato più con Montante”. E ha aggiunto, rispondendo alle domande del pm Davide Spina: “Nell’illustrarmi i criteri per la candidatura di Crocetta, mi disse che Crocetta possedeva tutte le caratteristiche di essere dirompente in un clima piatto. Mi diede giudizi positivi su Crocetta che a Gela aveva licenziato la moglie di un noto boss mafioso. Mi disse che avevano contribuito a sostenere finanziariamente la candidatura di Crocetta. L’idea è che fosse una scelta di gruppo dell’ambiente di Confindustria”.

“La politica dei rifiuti in Sicilia all’interno del governo non trovava unanimità. Avendo interrogato Catanzaro in Antimafia ho compreso come fossero stati sottovalutati alcuni adempimenti per la verifica ambientale delle discariche”. Lo ha detto il ministro della Protezione civile e al mare Nello Musumeci, testimone al processo sul presunto sistema “Montante” rispondendo alle domande dell’avvocato Roberto Mangano, difensore dell’imprenditore Giuseppe Catanzaro, proprietario della discarica dei rifiuti di Siculiana.

“Abbiamo redatto un report di oltre 60 pagine frutto anche delle indagini della magistratura. Da parte del Governo c’era una sorta di distrazione come se si fossero privilegiati gli impianti privati”, ha aggiunto, spiegando: “Il mio obiettivo era quello di capire perché in Sicilia c’erano il 70% degli impianti privati e 30 pubblici. L’opposizione riteneva che l’ente pubblico doveva trovare una via d’uscita. Era una garanzia per tutti. Non ho mai detto che Crocetta aveva privilegiato i privati, bensì che non realizzando impianti pubblici si privilegiavano i privati. In qualità di presidente della Regione ho nominato un commissario per aprire cinque impianti pubblici ed ho avviato la procedura per la realizzazione di almeno due termovalizzatori nell’isola”.

Sull’argomento dei rifiuti Musumeci ha ricordato che “quando ho aperto l’indagine sui rifiuti le discariche più vaste erano Catania San Giorgio, Siculiana, a Mazzarà Sant’Andrea e un’altra alle porte di Palermo. Nel tempo erano state chiuse 511 discariche alcune private, altre pubbliche, alcune autorizzate e altre non”. “Quando sono andato via la raccolta dei rifiuti era al 40%”, ha concluso Musumeci: “Si era determinato un oligopolio e dal 2000 in poi il compito del governo era quello di riequilibrare la preponderante presenza degli impianti privati. Non è mai stata fatta un’attività incisiva per dimostrare il cambiamento di passo. Se non si fa la differenziata si portano 100 tonnellate di rifiuti. La differenziata fino all’insediamento del mio governo era un tabù. Non ricordo se Marino abbia adottato provvedimenti per le discariche pubbliche”.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni