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Scuola, stop del Tar alle ordinanze di chiusura di Palermo e Agrigento

La competenza "appartiene allo Stato", poiché si tratta di "profilassi internazionale". Per questo motivo il presidente del Tar di Palermo ha stoppato le ordinanze dei sindaci

La competenza “appartiene allo Stato“, poiché si tratta di “profilassi internazionale“. Per questo motivo il presidente del Tar di Palermo ha stoppato le ordinanze dei sindaci di Palermo e Agrigento, Leoluca Orlando e Francesco Miccichè, che – in base a quanto deciso dall’Anci regionale – avevano disposto la sospensione dal 13 al 16 gennaio delle attività didattiche in presenza, prevedendo il ritorno in aula lunedì 17, in riferimento a una situazione di “pericolo” per la mancanza di dati certi, di mascherine FFP2, di adeguati impianti di aerazione nelle strutture scolastiche oltre all’assenza di un programma di screening di massa e alla piena operatività delle Usca. Contro la decisione dei sindaci aveva subito annunciato ricorso un gruppo di genitori composto da professionisti, avvocati e magistrati.

L’organo di giustizia amministrativa ha dunque accolto l’istanza cautelare presentata contro quelle ordinanze che erano state assunte a dispetto della decisione della Regione che si era espressa per la ripresa delle lezioni in presenza dal 13 gennaio. L’udienza collegiale è stata fissata per il 10 febbraio. Ieri era stato invece il Tar di Catania a sospendere l’ordinanza del sindaco di Messina, Cateno De Luca, che disponeva la chiusura fino al prossimo 23 gennaio delle scuole con lo svolgimento dell’attività didattica in Dad. Il Tar ha argomentato che “la fattispecie in esame è già normata a livello nazionale con disposizioni di rango primario e non residua spazio per ulteriori interventi contingibili e urgenti, avendo il legislatore nazionale previsto l’adozione di misure specifiche per il contesto scolastico”. Peraltro, “non appare possibile fare riferimento alle difficoltà della situazione ospedaliera, cui deve porsi riparo mediante adeguate misure di natura amministrativa (con l’eventuale incremento dei posti letto o il trasferimento di pazienti che, in ipotesi, non possano essere accolti in terapia intensiva)“.

“Non posso che prendere atto della decisione del Tar ricordando che la sospensiva non esonera le autorità sanitarie, regionali e nazionali dal porre in essere ogni accorgimento per la tutela del diritto alla salute, così come richiesto dall’Anci Sicilia, esprimendo la preoccupazione dei sindaci per l’aggravarsi della pandemia, così come certificato proprio in queste ore, ad oggi, dalla dichiarazione di zona arancione di ben 138 comuni siciliani”. Lo afferma il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, dopo la decisione del Tar di sospendere l’ordinanza che impediva la ripresa delle lezioni in presenza nelle scuole dal 13 al 16 gennaio.

“Ho fatto tutto quello che mi era consentito – aggiunge – per tutelare la salute della comunità scolastica e di tutti i cittadini facendo ricorso all’unico strumento disponibile previsto dall’ordinamento e cioè un’ordinanza ex art. 50 del Tuel. Stante la sospensiva, non posso che fare un forte appello ancora una volta al senso di responsabilità di tutti e rivolgo nuovamente un richiamo alle responsabilità degli organi competenti della sanità nazionale e regionale. Sarà necessario continuare a vigilare sulle scelte delle autorità competenti e sulle criticità registrate anche nel mondo scolastico. Per tale ragione mi confronterò nelle prossime ore con i colleghi sindaci per valutare le decisioni da assumere alla luce dei nuovi dati relativi all’andamento epidemiologico e anche alla luce delle ultime decisioni del giudice amministrativo”.


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