fbpx

In tendenza

Sfuma l’investimento Intel a Catania. Turano: “nessuna comunicazione ufficiale, ma la Sicilia ha giocato da titolare”

"A prescindere dalle scelte di Intel e dalle valutazioni del Mise siamo consapevoli di aver partecipato da titolari ad una partita difficile e di avere però tutti gli strumenti e le carte in regola per attrarre investimenti nella nostra Regione"

“Intel ci ha chiesto di sottoscrivere un patto di riservatezza. Quindi non potremo più divulgare dettagli. Insieme a noi, in Italia sono ancora in corsa tre regioni: Lombardia, Veneto e Puglia. Le candidature, se ricordate, erano di più”. Così Alberto Cirio, presidente della regione Piemonte, in merito alla possibilità di ospitare in Italia tutto, o una parte collegata, del maxi-investimento che Intel ha in animo di portare avanti in Europa pari a livello continentale di 80 miliardi in 10 anni per produrre microchip. Esclusa quindi dal novero dei territori candidati la Sicilia, che nei mesi scorsi si era fatta avanti offrendo spazi nell’Etna Valley a Catania.

“Non abbiamo ancora alcuna  comunicazione ufficiale da parte del ministero dello Sviluppo economico. Tuttavia, indipendentemente dalle scelte che farà Intel, siamo certi di aver messo il massimo impegno per sostenere la candidatura della Sicilia ad ospitare un’importante realtà produttiva – afferma l’assessore regionale alle Attività produttive Mimmo Turano – Le richieste di Intel sulle caratteristiche dell’area che dovrebbe ospitare l’insediamento produttivo erano molto rigorose e stringenti, in particolare per quanto riguarda l’estensione territoriale e la sicurezza sismica. Abbiamo però ritenuto importante, nel momento in cui Intel ha manifestato interesse per l’area di Catania, fare la nostra proposta creando un’ampia sinergia tra Regione, Comune, Irsap e Confindustria per  superare i problemi legati alla frammentazione proprietaria della superficie da offrire. In questo senso proprio a dicembre, con la legge di riforma dell’Irsap, abbiamo messo a punto una norma per l’ampliamento delle zone industriali e la modifica della destinazione urbanistica per favorire questo percorso. A prescindere dalle scelte di Intel e dalle valutazioni del Mise siamo consapevoli di aver partecipato da titolari ad una partita difficile e di avere però tutti gli strumenti e le carte in regola per attrarre investimenti nella nostra Regione”.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni