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Soldi, posti di lavoro e pressioni ai dirigenti: le accuse mosse al sindaco Gianni

Accusato di istigazione alla corruzione, tentata concussione, concussione, falsità materiale ed ideologica in atti pubblici

In data odierna, personale della Squadra mobile, del Commissariato di PS di Priolo collaborati dal Nucleo Pef della Guardia di Finanza, ha eseguito l’ordinanza applicativa di misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di Siracusa su richiesta della locale Procura, che coordina le indagini, nei confronti del Sindaco di Priolo Gargallo per delitti contro la Pubblica Amministrazione.

Ed invero, secondo quanto emerso nel corso delle indagini preliminari, il primo cittadino, si è reso responsabile dei delitti di istigazione alla corruzione, tentata concussione, concussione, falsità materiale ed ideologica in atti pubblici. Per alcuni dei reati contestati, il predetto avrebbe agito in concorso con soggetti concorrenti, sia privati sia pubblici ufficiali, per i quali si è proceduto al deferimento in stato di libertà.

Nello specifico, avrebbe intimato a imprenditori locali, abusando delle propria posizione di vertice dell’amministrazione comunale, la dazione di ingenti somme di denaro a società da lui indicate, al fine di favorire suddette imprese nell’ambito delle gare di appalto, secondo la formula del partenariato pubblico – privato, garantendo alle stesse un diritto di prelazione rispetto alle altre società concorrenti. Analoghe pressioni illegittime sono state poste in essere dal Gianni ai fini dell’assunzione di persone presso aziende leader del polo industriale siracusano.

Dalle intercettazioni è emerso che il sindaco, nel corso di colloqui con alcuni dirigenti dell’area industriale, minacciava l’effettuazione di penetranti controlli e verifiche, nell’esercizio delle competenze attribuite al Comune nel settore ambientale, nonché l’irrogazione di sanzioni pecuniarie alle aziende che gli stessi rappresentavano, qualora non avessero assecondato le sue richieste.

L’attività di interferenza del sindaco è stata riscontrata anche nello stesso ambito comunale, rispetto alla libertà di autodeterminazione dei funzionari dell’ente politico in argomento.

In particolare, il sindaco avrebbe imposto al dirigente di settore l’accoglimento di un’istanza volta a ottenere il patrocinio di una manifestazione pubblica nonché un contributo economico per l’organizzazione della stessa, incidendo sulla sfera decisionale del funzionario. Analoga condotta sarebbe stata posta in essere nei confronti di un altro dirigente comunale, al fine di imporgli la revoca in autotutela di un provvedimento con effetti sfavorevoli rispetto alla pratica relativa ad un lido balneare sul litorale priolese.

E ancora, avrebbe disposto l’annullamento di sanzioni al codice della strada, elevate a privati che hanno richiesto un suo intervento, alterando il contenuto dei verbali, in concorso con personale del Comando della Polizia municipale di Priolo.

​L’esecuzione della misura è avvenuta questa mattina e, in tale contesto, sono state svolte delle perquisizioni nell’abitazione dell’indagato e degli uffici comunali nella sua disponibilità, con la collaborazione di militari del nucleo Pef della Guardia di Finanza.


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