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Sparò con una pistola in discoteca: assolto

L’indagato, durante l’interrogatorio di garanzia, aveva detto di aver trovato la pistola su un muretto davanti al locale e di aver sparato dei colpi in aria per provare a fermare una rissa in corso

Immagine generica di repertorio

Sparò dentro una discoteca affollata, venne arrestato ed è rimasto in carcere nove mesi: ora il giudice monocratico del tribunale di Palermo ha assolto e scarcerato, perché il fatto non sussiste, Manuel Catalano. Il diciottenne era accusato di avere esploso i colpi di pistola, la sera del 23 dicembre scorso, nella discoteca Mob di Villagrazia di Carini (Palermo).

L’imputato, difeso dall’avvocato Francesca Russo, è uscito indenne dal processo, celebrato davanti al giudice Ivana Vassallo, perché una perizia ha dimostrato che i fori trovati sul tetto del locale da ballo non erano stati sparati da Catalano. La pistola da lui usata non è tra l’altro stata trovata. Il giovane, che mentre si trovava in cella aveva ricevuto il Daspo Willy da parte del questore di Palermo Leopoldo Laricchia, era in cella per porto abusivo di arma.

Il tribunale del riesame aveva annullato l’ordine di custodia nella parte relativa all’accusa di tentato omicidio: l’ipotesi di reato era stata derubricata in accensioni ed esplosioni pericolose. I bossoli ritrovati nella discoteca erano stati esplosi da una pistola a salve. L’indagato, durante l’interrogatorio di garanzia, aveva detto di aver trovato la pistola su un muretto davanti al locale e di aver sparato dei colpi in aria per provare a fermare una rissa in corso.


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