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Strage operai a Casteldaccia, fuori pericolo il sopravvissuto: sciolta prognosi

La funzione respiratoria, "sia sotto il profilo clinico sia laboratoristico, è soddisfacente e stabile. Non si repertano altre insufficienze d’organo di pertinenza intensivistica"

I medici del Policlinico di Palermo hanno sciolto la prognosi sulla vita dell’operaio coinvolto nell’incidente sul lavoro di Casteldaccia dello scorso 6 maggio.

Le cure del paziente da domani proseguiranno in un reparto di area medica ad elevata competenza, l’unità operativa di Medicina interna e stroke care, con il supporto continuato di tutti gli specialisti necessari a garantire un recupero funzionale organico e psicologico.

Esprime “grande soddisfazione” Antonello Giarratano, direttore dell’unità di Terapia Intensiva e del Dipartimento di Emergenza del Policlinico, che afferma: “Il quadro clinico, laboratoristico e strumentale permette di sciogliere la prognosi quoad vitam. Rimane riservata la prognosi quoad functionem, in particolare per il recupero della piena funzionalità neurologica”.

Il paziente durante la degenza in Terapia intensiva è stato sottoposto a una serie di specifiche e complesse indagini radiologiche, “al fine di accertare e trattare per puntare a un recupero, lesioni compatibili con la causa scatenante occorsa e i deficit clinici rilevati e accertati dalle specifiche consulenze specialistiche, in particolare neurologica, fisiatrico-riabilitativa, e logopedistica”.

La funzione respiratoria, “sia sotto il profilo clinico sia laboratoristico, è soddisfacente e stabile. Non si repertano altre insufficienze d’organo di pertinenza intensivistica”.

I ringraziamenti “vanno a chi ha soccorso il paziente dal primo istante. Resta il dispiacere, come medici di area intensiva, di non poter aver potuto fare nulla per gli altri 5 operai e il nostro pensiero va a loro che hanno perso la vita e a tutti i familiari che hanno sofferto e stanno soffrendo”.

Il commissario straordinario del Policlinico, Maria Grazia Furnari, afferma: “Ringrazio il professore Giarratano e tutto il gruppo degli operatori che si sono prodigati in questo tortuoso e difficile percorso di cure. Esprimo la vicinanza mia e dell’Azienda ospedaliera universitaria al paziente e alla sua famiglia a cui inviamo i nostri migliori auguri per una pronta guarigione. Confermo che il nostro team medico continua a lavorare instancabilmente per fornire al paziente le cure migliori possibili e aiutarlo nel percorso verso la guarigione”.


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