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Uccise un uomo a ottobre e da quel momento era ricercato: sorpreso nel sonno e arrestato

Gli viene anche contestata l'accusa di morte come conseguenza di altro reato perché la vittima, raggiunta dai colpi di pistola, aveva investito e ucciso una pensionata

Immagine generica di repertorio

È stata un’indagine classica con pedinamenti e appostamenti, a portare all’alba di oggi, all’arresto di Guglielmo Ruisi, 51 anni di Valguarnera (Enna). L’uomo e ritenuto l’autore del delitto di Salvatore Scammacca, ucciso a colpi di pistola il 10 ottobre scorso in pieno centro a Valguarnera. A Ruisi viene anche contestata l’accusa di morte come conseguenza di altro reato perché la vittima, raggiunta dai colpi di pistola, aveva investito e ucciso una pensionata.

Ruisi si nascondeva in un residence nell’oasi de Simeto, non lontano dall’aeroporto di Catania, ma comunque una zona non facilmente individuabile. Come è stato sottolineato dal procuratore della Repubblica facente funzioni di Enna, Stefania Leonte, che ha coordinato le indagini con il sostituto procuratore Massimiliano Muscio, è stata la sinergia tra procura, polizia e carabinieri ad avere scardinato il muro protezione innalzato dai familiari e a permettere, dopo 2 mesi e mezzo di individuare il ricercato. Indagine concentrata su moglie e figlio e sui loro spostamenti che hanno confermato i sospetti che si nascondesse in territorio etneo. Necessari pedinamenti e appostamenti per settimane.

Nelle ricerche e nell’operazione oggi, hanno collaborato Squadra mobile di Enna, carabinieri del comando provinciale di Enna, il nucleo carabinieri Cacciatori di Sicilia, la squadra mobile di Catania. La famiglia per comunicare utilizzava cellulari vecchia generazione e SIM intestate a cittadini stranieri. La fuga e la latitanza hanno richiesto secondo gli inquirenti, una rete di fiancheggiatori. Stamattina l’area del residence è stata circondata ed è scattata l’irruzione nel bungalow dove Ruisi viveva.

L’uomo è stato sorpreso nel sonno e non ha opposto resistenza. Nella stessa abitazione con lui si trovava un minore, forse una sentinella. Le indagini proseguono per individuare quanti hanno favorito la latitanza di Ruisi. Durante la perquisizione è stata trovata una pistola che sarà sottoposta a perizia per accertare se si tratta dell’arma del delitto.


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