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“Un giorno da rugbista” in Sicilia: FedeRugby e club aprono le porte a ragazze, ragazzi e famiglie

Nei mesi di marzo e aprile i 28 club che attualmente operano in Sicilia apriranno le porte delle proprie strutture

Avvicinare i giovani e le loro famiglie al rugby, in tutta la Sicilia. Far provare a bambine e bambini, ragazze e ragazzi, l’emozione di giocare con la palla ovale respirando la cultura sportiva che permea questa disciplina.

Si chiama “Un giorno da Rugbista” l’iniziativa lanciata dall’area “Promozione & Sviluppo” della Federazione Italiana Rugby in collaborazione con il Comitato regionale ed i club siciliani.

Nei mesi di marzo e aprile i 28 club che attualmente operano in Sicilia apriranno le porte delle proprie strutture per ospitare chi voglia mettersi alla prova in una seduta di allenamento pensata come un caldo benvenuto.

L’elenco delle società è facilmente consultabile sul sito federugby.it, alla sezione “Rugby per Tutti”: basterà poi contattare il club prescelto per chiedere gli orari e le modalità di partecipazione.

Gli ultimi dati relativi al settore di propaganda giovanile della FIR registrano un trend positivo anche per la Sicilia, con il numero di giovani e giovanissimi che, dopo i mesi difficili legati alla pandemia, stanno tornando a praticare la disciplina, in un contesto che vede ora l’intero movimento a pieno regime nello svolgimento della propria attività.

In primavera, tra le altre cose, inizia la stagione dei tornei e dei festival dedicati al minirugby ed alle categorie juniores che, praticamente ogni fine settimana, richiamano sui campi da gioco e nelle club house migliaia di giovani atlete ed atleti, immancabilmente seguiti dalle loro famiglie pronte a fare il consueto, gioioso tifo a bordo campo.

“Con questa iniziativa – spiega Francesco Grosso, responsabile nazionale Promozione e Sviluppo di FIR – la Federazione vuole aprire idealmente le proprie porte dando modo di sperimentare sicuramente il gioco, ma anche l’esperienza di vivere assieme, figli e genitori, il clima che si respira all’interno delle nostre strutture, in particolare nelle nostre club house. E’ un momento di festa che abbiamo fortemente voluto per continuare nel percorso di crescita ripreso dopo la pandemia, e che fa da ponte primaverile al grande evento di settembre, denominato il mese del rugby”.

La Federazione Italiana Rugby, impegnata anche per il 2023 nello sviluppo del rugby integrato, pensato per atlete e atleti con disabilità intellettivo-relazionale, ha allargato anche a questo progetto l’iniziativa “E’ una bellissima occasione per superare insieme le barriere – specifica Grosso – e coinvolgere quanti più ragazzi e ragazze possibile, a prescindere dal proprio livello di abilità. Il rugby è veramente per tutti, ed la nostra iniziativa andrà a confermarlo”.

“Un giorno da rugbista, ma siamo fiduciosi che per molti possa diventare rugbista per sempre” commenta il Presidente della FIR Marzio Innocenti “Far vivere a tante bambine e tanti bambini, assieme alle loro famiglie, il nostro ambiente aprendo le porte dei campi da gioco e delle Club House, in una sorta di grande abbraccio virtuale delle società in tutto il territorio italiano, è un’iniziativa bellissima, che spero avrà il successo che merita. Il rugby italiano deve avere l’ambizione di diventare sport nazionale, ed il senso di orgoglio che le nostre squadre azzurre stanno trasmettendo a tantissimi nuovi appassionati, oltre che alla nostra comunità, va esattamente in quella direzione. Del resto, chi come me ha fatto del nostro sport la bussola della propria vita sa esattamente di cosa parlo: vogliamo che il rugby italiano cresca sia come realtà sportiva, sia come attore sociale pronto a fare la sua parte per rendere il nostro paese un posto migliore, condividendo i nostri valori e la nostra cultura fino a trasformarli in patrimonio comune. Sono da sempre assolutamente convinto, al contrario di qualche detrattore, che l’Italia sia un paese fatto per il rugby, ed anche attraverso momenti di condivisione come questo il messaggio possa diffondersi e radicarsi, quindi avanti tutta”.


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